Quale assistenza agli anziani scegliere?
La vecchiaia è una fase preziosa dell’esistenza. Ha una funzione chiara e sacra: prepararci con consapevolezza al distacco dal mondo terreno. Vivere l’età avanzata in modo sano e maturo significa accogliere il momento del trapasso con serenità. Saper morire, così come saper vivere e saper invecchiare, è un cammino di crescita interiore. Nella società moderna, vecchiaia e morte sono temi evitati, nascosti, rimossi. Ma proprio questo allontanamento genera impoverimento interiore e perdita di significato. Accettare il corpo che cambia, osservare con amore l’energia che lentamente si ritira, rispettare i nuovi ritmi della vita: sono gesti fondamentali per costruire una società più sana. E una società sana si prende cura dei suoi membri più fragili (gli anziani, i malati, i morenti) offrendo loro un contesto umano e spirituale che permetta di vivere anche questa fase con dignità e presenza.
Un nuovo sguardo sull’assistenza agli anziani
Da oltre dodici anni, osservando il mondo dell’assistenza agli anziani, ho visto molte realtà e molte distorsioni. Nel nostro Paese, che ètra i più anziani al mondo, la cura degli anziani è spesso diventata un “mercato”: un settore dove si cerca il guadagno facile, spesso senza la giusta preparazione o sensibilità. In troppe famiglie, l’anziano è vissuto come un peso: un impegno in più in una vita già frenetica, o un costo da sostenere. Si perde cosìla relazione autentica, sostituita da conversazioni superficiali e gesti automatici. Questo accade per mancanza di cultura, di tempo e di consapevolezza. Si vive di doveri, senza entrare nel significato profondo di ciò che l’invecchiamento rappresenta.
Cosa rappresenta davvero la vecchiaia nella cura degli anziani
La vecchiaia, la malattia e la morte non sono tragedie: sono opportunità di riconciliazione, doni che la vita ci offre per portare pace dentro di noi, nelle famiglie e nella collettività. La vita è circolare: nasciamo, cresciamo, invecchiamo e moriamo. Dalla Sorgente veniamo, e alla Sorgente ritorniamo. La vecchiaia è il tempo del congedo, della chiusura dei cerchi aperti, della preparazione al ritorno. Vivere bene quest’ultima fase significa predisporre le migliori condizioni interiori, per sé, per i propri cari, per chi accompagna e assiste.
Il ruolo di chi si prende cura degli anziani
Chi si occupa di anziani, come me, ha una grande responsabilità: contribuire a creare le condizioni più adatte perché la persona possa vivere con serenità gli ultimi anni, mesi o giorni della propria incarnazione. Non si tratta solo di assistenza fisica, ma di una presenza consapevole e amorevole che accompagni anche sul piano spirituale. Queste verità sono rimaste troppo a lungo inascoltate. È tempo di diffonderle e di riportare dignità a un tema fondamentale: l’assistenza come atto d’amore e di coscienza. Abbiamo il dovere di risvegliare le coscienze, di ricordare che siamo anime che fanno esperienza in un corpo umano.
Una nuova via per un mondo in armonia e per l’assistenza agli anziani
È tempo di cambiare prospettiva: basta considerare gli anziani come un mercato, iniziamo a vederli per ciò che sono realmente, anime in cammino, che meritano di vivere gli ultimi passi della loro esperienza terrena nella pace e nella luce. E allo stesso modo, onoriamo chi si prende cura di loro: professionisti, familiari, caregiver. Siamo una rete di punti di luce, chiamati a portare presenza, amore e consapevolezza. Questo è il senso del mio lavoro: mostrare una via ritrovata verso una società più sana, dove i valori che guidano l’assistenza sono amore incondizionato, ascolto profondo, comprensione e parola gentile, per gli assistiti, per le loro famiglie e per tutti coloro che li accompagnano.








